Invece
della formula usata da Gesù, nel dare istruzioni sul “fare discepoli”, che includevano,
all’atto del battesimo, il riconoscimento dell’autorità del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo, come suggerito da Matteo 28:19-20, i Testimoni di Geova
usano rivolgere pubblicamente al battezzando due domande, alle quali il
battezzando deve rispondere “Sì”, ad
alta voce per essere udito le centinaia se non migliaia di presenti al
congresso dove si svolge la cerimonia, altro non è che un “giuramento di lealtà”
né al Padre, né al figlio né allo spirito santo, bensì all’Organizzazione
terrena dei Testimoni di Geova che si insinua essere “diretta dallo spirito
santo”.
Ecco come
recitano le due domande in questione, secondo la TdG del 1/10/1985 pagina 20:
1. In base
al sacrificio di Gesù Cristo, ti sei pentito dei tuoi peccati e ti sei dedicato
a Geova per fare la Sua volontà?
2.Comprendi che
la tua dedicazione e il tuo battesimo ti identificano come testimone di
Geova associato all’organizzazione diretta dallo spirito di Dio?
Ecco,
invece, cosa comanda Gesù ai suoi apostoli, dopo la sua resurrezione e prima di
accedere al cielo, secondo Matteo 28:19-20:
“Andate dunque e fate discepoli di persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, 20 insegnando
loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandato”.
Secondo la formula
battesimale propinata dai Testimoni di Geova, l’individuo diventa “Testimone di
Geova” e non, come suggerisce invece il vangelo di Matteo “discepolo di Cristo”.
Secondo la stessa
formula, egli accetta la pretesa che il movimento dei Testimoni di Geova sia
diretto dallo spirito santo, mentre nel comando di Cristo, non si fa alcun
riferimento ad un organizzazione, tanto meno che essa sia diretta dallo spirito
santo.
In maniera molto
scaltra, il Corpo Direttivo del movimento che ha stabilito la formula
battesimale, tenta di confondere il battezzando, facendoli credere di seguire
il comandamento di Cristo, includendo nel testo delle due domande, le tre
autorità chiavi citate dal Cristo, dando l’impressione che la formula sia
concorde con quanto stabilito dal testo sacro.
In realtà, invece dell’autorità del “Padre”, secondo
la domanda, ci si dedica a “Geova” non senza specificarne il motivo, che non è
quello di essere discepolo di Cristo, ma di fare la volontà di Geova, la quale
volontà, si comprende dalla seconda domanda, non è altro che il diktat dell’Organizzazione
dei Testimoni di Geova, facendola passare per unico organo atto a trasmettere
la Sua volontà, in quanto diretta dallo spirito santo, sia quando proclamano i corretti principi
morali insegnati dal Cristo e i suoi apostoli, che quando propinano false profezie
sulla fine del mondo (o “sistema di cose” come viene da loro chiamato) o impongono
regole e leggi come quella che permette loro di lasciare morire un essere
umano, perfino un neonato o un minorenne, quella che richiede che non si
denuncino le trasgressioni, nemmeno quelle definite “reati” dalle leggi dello
Stato, o che incitano all’odio dei propri simili, mentre il vangelo ci ricorda
che dobbiamo amare i nostri nemici!
Potremmo
perfino affermare che, l’avere manomesso il comando di Cristo in merito all’autorità
dello spirito santo, relegandolo a uno strumento da invocare per legittimare la
posizione dell’Organizzazione, hanno commesso il peccato imperdonabile contro
lo spirito santo!
Denaturare
l’essenza di quanto Cristo ha comandato di fare per identificare coloro che
diventano SUOI discepoli, può equivalere ad una blasfemia in quanto Cristo non
ha mai preteso che il ruolo dello spirito santo all’atto del battesimo fosse la
legittimazione di un Organizzazione umana.
La fine di
coloro che blasfemano lo spirito santo è ben descritta da Cristo stesso in
Marco 3:29 che afferma:
”Comunque, chi bestemmia contro
lo spirito santo non ha perdono in eterno, ma è colpevole di peccato
eterno”.
Vedi anche argomentazione usata da Roberto di Stefano nella sua lettera alla Bethel di Thun, per delegittimare il suo proprio battesimo da Testimone di Geova, all'età di 12 anni!:
Delegittimazione del battesimo dei Testimoni di Geova