Il primo e più importante errore di applicazione è che Gesù non ha MAI usato i quattro criteri indicati dagli editori della Torre di Guardia come indizi per identificare la vera religione.
Sono gli editori della rivista in questione che, tra gli scritti dei quattro evangelisti, hanno scelto quanto faceva il loro caso, per farne l’applicazione ricercata.
Sono gli editori della rivista in questione che, tra gli scritti dei quattro evangelisti, hanno scelto quanto faceva il loro caso, per farne l’applicazione ricercata.
Dopo aver cercato di provare che, primo, Dio non approva tutte le religioni e, dunque, secondo, che ci deve essere solo una di vera, passano a definire come identificarla, citando i seguenti criteri che dovrebbero svelare chi sono coloro che imitano l’esempio di Cristo:
1. Gesù Cristo disse a Geova in preghiera: “Ho fatto conoscere . . . il tuo nome”. (Giovanni 17:26) I veri cristiani continuano a fare lo stesso.
2. Gesù predicò il Regno di Geova e disse ai suoi discepoli di andare di casa in casa e fare altrettanto. Le sue parole furono: “In qualunque città o villaggio entriate, cercate chi vi è meritevole”. In seguito disse ai suoi seguaci: “Andate dunque e fate discepoli di persone di tutte le nazioni”. (Matteo 10:7, 11; 28:19) È facile capire chi sono oggi i veri cristiani, visto che continuano a compiere la stessa opera.
3. Gesù rifiutò di prendere posizione nelle questioni politiche. Infatti disse dei suoi seguaci: “Non fanno parte del mondo come io non faccio parte del mondo”. (Giovanni 17:14) I veri cristiani dovrebbero essere conosciuti per la loro neutralità in campo politico.
4. Gesù mostrava agli altri amore altruistico. Affermò: “Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi”. (Giovanni 13:35) I veri cristiani si interessano gli uni degli altri e non prendono parte alle guerre.
Possiamo accettare i quattro criteri proposti dagli editori della Torre di Guardia come metro di paragone per identificare i veri cristiani?
Esaminiamo il primo dei tre criteri:
Esaminiamo il primo dei tre criteri:
1. Questo versetto di Giovani 17:26 viene usato in modo tendenzioso alfine di farne un’applicazione diretta al movimento religioso che, oggi, dal 1931, porta il nome di “Testimoni di Geova”. Mentre è vero che essi hanno fatto conoscere da anni il nome attuale attribuito al Dio della Bibbia, a coloro che lo ignoravano, sono anche altrettante vere le seguenti affermazioni:
a) Gesù non ha mai detto che, per essere riconosciuti come suoi seguaci, si doveva fare conoscere il nome del padre suo.
b) anche se fare conoscere il nome del padre suo fosse un’evidenza del vero cristianesimo, l’impresa sarebbe missione impossibile per tutti, in quanto nessuno può pretendere di conoscerne la pronuncia esatta, essendo questa andata perduta nel tempo, come riconosciuto dagli editori stessi dell’articolo in questione. Come si potrebbe fare conoscere qualcosa che, personalmente non si conosce?
c) secondo gli editori dell’articolo, al tempo del Cristo, il nome di Dio era conosciuto e usato. Infatti, per giustificarne l’uso che ne hanno fatto nella propria versione della Bibbia, la Traduzione del Nuovo Mondo, nel Nuovo Testamento o Scritture Greche Cristiane, dove pretendono di averne “ripristinato” la presenza sostituendo la parola greca “Kỳrios” con “Geova” quando a loro conveniva, essi affermano, nell’appendice, sotto il primo esponente “il nome divino”, “Quando nella sinagoga di Nazaret Gesù lesse Isaia 61:1,2, dove c’è il Tetragramma, pronunciò il nome divino” dopo aver appena affermato: “Perciò, sia che Gesù e i suoi discepoli leggessero le Scritture in ebraico o in greco, avrebbero incontrato il nome divino”. Non c’era dunque nulla “da fare conoscere”.
In quale senso, allora, Gesù aveva fatto “conoscere” il nome di Dio ai suoi discepoli? La frase stessa di Gesù, citata dagli editori dell’articolo, nel suo contesto, da la risposta e dice “… e lo farò conoscere, affinché l’amore col quale mi hai amato sia in loro e io unito a loro”. Un nome, di per se , non è sufficiente a fare conoscere una persona. Sembra dunque che ciò che Cristo fece conoscere è ciò che il nome di Dio implicitamente implicava per lui, ossia “l’amore col quale mi hai amato” perciò ora prega che “sia in loro”.
In quale senso, allora, Gesù aveva fatto “conoscere” il nome di Dio ai suoi discepoli? La frase stessa di Gesù, citata dagli editori dell’articolo, nel suo contesto, da la risposta e dice “… e lo farò conoscere, affinché l’amore col quale mi hai amato sia in loro e io unito a loro”. Un nome, di per se , non è sufficiente a fare conoscere una persona. Sembra dunque che ciò che Cristo fece conoscere è ciò che il nome di Dio implicitamente implicava per lui, ossia “l’amore col quale mi hai amato” perciò ora prega che “sia in loro”.
Non si può dunque concludere, come fa l’articolo dicendo, “perciò i veri cristiani [inteso a se stessi, i Testimoni di Geova] continuano a fare lo stesso”, in quanto anche gli altri cristiani, che non sono Testimoni di Geova, fanno conoscere l’amore di Dio.
Esaminerò, in una prossima riflessione, gli altri tre criteri indicati dai Testimoni di Geova come validi per identificare la vera religione.
6 commenti:
Sono Michele.Ti scrivo che molti erano amorevoli con me,ma tanti altri non lo erano per niente.Per trovarmi un lavoro non avevo nessuno ad aiutarmi,dovevo arrangiarmi. Avevo problemi di salute,anche li dovevo arrangiarmi,se cercavo moglie facevano pressione psicologica sulle ragazze affinchè mi rifiutassero,per avere compagnia dovevo sudare le 7 camicie. Se questo è l'amore del Cristo io rimango basito. Evidentemente esistono 2 Cristi,uno è quello del Vangelo, l'altro è quello che seguono loro
Ciao Roberto e ciao Michele, ho letto questa critica perche' come tale si mantiene neutra ed obiettiva, quindi lontana da quello che i stessi T.d.G. per tutelarsi a priori definiscono apostasia. Riconosco nelle parole di MICHELE UNA PURA SANTA VERITA', infatti di tutto l'amore che a parole si proferisce e che deve ogni volta essergli ordinato dalla stessa organizazione di manifestare (quindi dimostrazione che non e' un amore spontaneo che deve essere in ogni vero Cristiano, ma un amore meccanico mostrato solo per convenienza e perche' ordinato, ma una volta che stai dentro, quest'amore recitato scompare e si vede la realta' di quello che praticano (ovviamente non tutti, perche' ci sono molti che sono persone speciali per natura e non perche' sono diventati T.d.G.) Sulla rivista CRONACA VERA e' apparsa la storia di un ex T.d.G. che dopo aver fatto di tutto per rientrare nell'organizazione, hanno prima riassociato la sua compagna con il quale doveva sposarsi, dopo gli hanno sequestrato il figli, diviso e distrutto la famiglia che aveva creato in cinque anni di sacrifici, poi lo hanno massacrato di botte a tal punto che a dovuto subire un intervento chirurgico di maxillo facciale, e dopo hanno iniziato una campagna di negazionismo e contemporanemente una campagna persecutoria e calunnioatrice nei confronti di questo ragazzo, responsabile solo di essersi voluto riavvicinare all'organizazione dei T.d.G. como loro definiscono il ritorno del figlio al prodico, che essi fanno di tutto per guadambiare una persona, all'anima dell'amore!!! Lo hanno distrutto questo ragazzo! Questo e' l'amore che tanto decantano di manifestare? Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli e quindi il popolo accettato da Dio? Sono molto abili ad operare il negazionismo e a nascondere questi scandali che vengono negati all'interno ed abilmente coperti con la parola APOSTASIA, cosi' che nessuno possa mai aprire gli occhi sulla vera verita',ossia che essi stessi non seguono assolutamente l'inegnamento del Cristo. Ho creduto molto in loro, volevo una verita', ma tutto questo mi ha semplicemente sconvolta e sconcertata tanto da confondermi, adesso a chi credere che siano realmente i veri seguaci del Cristo e adoratori del vero Dio?
se vuoi la verità devi leggere e mettere in pratica la bibbia,magari una Giovanni Diodati che è l'unica rimasta pari all'originale,ormai tutte le chiese cristiane si sono allontanate dalla verità,chiedi al Signore sapienza e lui te la darà...
Nella mia vita ho conosciuto molte religioni,ma nessuna mi ha mai particolarmente interessato. I Testimoni di Geova, mi hanno incuriosito...ero molto sospettoso!!! Continuo ad esserlo, dopo più di 10 anni che li analizzo e critico molto profondamente...Non accetto ciecamente tutto quello che dicono, ma lo valuto ATTENTAMENTE !!! Sono arrivato alla mia personale conclusione... Sono delle brave persone!!!
Concordo con quest'ultimo commento lasciato da un utente "anonimo".
Sarebbe stato bello se l'utente l'avesse anche firmato di persona!
Comunque, il punto che volevo sottolineare in quest'articolo non è se i membri, in generale, del movimento religioso sono o non sono "brave persone", ma se le evidenze presentate dagli editori della rivista provano che siano la "vera" (ossia UNICA) religione!
Ora di "brave persone" ce ne stanno in tutte le religioni e visto che non TUTTE possono essere l'UNICA vera, è ovvio che quest'argomento non è rilevante per questa disamina.
Ciao; ho visto diversi commenti, sul fatto che i testimoni di Geova siano delle brave persone.Devo dire(perchè ho potuto costatare personalmente)che i testimoni di Geova sono un gruppo, e in ogni gruppo, ci sono buone e cattive persona,NON È VERO CHE I TESTIMONI DI GEOVA,SONO TUTTE BRAVE PERSONE,e poi cosa c'entra questo, con il fatto che sono, o non sono la vera religione_?
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