Questa è la domanda che mi sono posta il giorno che decisi, nel ormai lontano novembre 2004, di abbandonare l’Organizzazione.
Ho ripensato al tempo passato all’interno del movimento. 59 anni sono tanti, troppi!
Durante tutto quel tempo, mi sono dato anima e corpo nel promuovere l’ideologia geovista, convinto che fosse “la VERITÀ”.
Non mi sono tirato indietro, anche quando comportava enormi sacrifici dal punto di vista di investimento personale, tempo e denaro.
Avevo messo al secondo piano, tutto il resto, nella mia vita. Nulla passava prima della “Verità”. Perfino la famiglia.
Se lo feci, è perché ero convinto non solo che questo è quanto Dio richiedesse da me, ma anche perché era bene che lo facessi per gli altri. Tutti dovevano sapere che, diventare un Testimone di Geova e esserlo 24 ore al giorno, era la cosa essenziale che tutti dovevano conoscere e seguire, se volevano ottenere un futuro di approvazione e di ricompensa da parte di Dio nel nuovo sistema di cose.
Quando ho scoperto che quanto insegnato dai Testimoni non è la “verità”, allora mi sono reso conto di aver ingannato il mio prossimo, di averli portati in una strada che non porta assolutamente a quanto ci si aspetta. Questa NON era l’Organizzazione di Dio e la strada indicata era solo una lunga ed interminabile perdita di tempo. Ho promosso e aiutato le persone a intraprendere una strada che portava nel nulla, e ora ne avevo l’evidenza.
Come avrei potuto fare lo gnorri, fare finta che io non c’entravo in tutto questo. Sentivo un senso di responsabilità, da una parte verso coloro che avevo contribuito ad ingannare e tutti gli altri che avrebbero potuto essere ingannati.
Così decisi di non uscire sulla punta dei piedi facendomi dimenticare da tutti, sia dall’Organizzazione che da coloro che avevo guidato e spinto a diventare dei Testimoni dedicati che hanno preso la decisione di impiegare il resto della loro vita al servizio, non di Dio, ma della Watchtower.
Era necessario che, con uguale energia, entusiasmo e motivazione di quanta avevo impiegato nella mia vita per divulgare la falsa “verità”, svelare il lato oscuro dell’Organizzazione e i suoi insegnamenti.
Decisi così di assumere il ruolo di Osservatore e Critico del movimento religioso dei Testimoni di Geova e di compiere il mio ruolo nel miglior modo possibile.
Stabilii così un progetto di fuoriuscita, ma un progetto che avrei tenuto “al fresco”, fino a quando non sarei stato costretto a metterlo in atto. Nel frattempo, mi sarei impegnato, usando l’anonimato, nel raggiungere lo stesso obiettivo, ma senza che si sapesse che ne fosse il protagonista.
Ho abbandonato l’Organizzazione nel novembre del 2004. Per quasi 5 anni, l’Organizzazione mi ha ignorato. Non mi dispiaceva affatto, perché, nell’ombra, potevo aiutare molti a rendersi conto dell’inganno. Ho aiutato alcuni ad abbandonare in silenzio, come avevo fatto io. Ma sapevo che non sarebbe durato a lungo. Preparai così il mio progetto.
Ne ho già parlato sul mio sito. Se ne riparlo oggi, è perché una pietra miliare del progetto sta per essere posta.
Domani, alle ore 20.10, la televisione svizzera finalmente trasmetterà il programma che ho promosso da più di un anno e del quale, io e i miei figli, siamo protagonisti. Ne sarà protagonista anche Barbara Anderson e Bill Bowen, il promotore del sito sulla pedofilia in seno al movimento, http://www.silentlambs.org/
Finalmente, molti di coloro che hanno un’ idea vaga dei Testimoni di Geova, avranno la possibilità di conoscere dalla viva voce di un ex membro, alcuni lati oscuri del movimento. Ho personalmente invitato un centinaio di persone verbalmente che hanno la possibilità di captare la trasmissione di lingua francese qui su primo canale della Svizzera Romanda. Spero che molti abbiano la possibilità di guardare la trasmissione.
Sono stato sorpreso positivamente, ieri, quando mi ha chiamato il direttore delle comunicazioni della televisione per chiedermi se fossi d’accordo di concedere un intervista al primo quotidiano locale qui a Ginevra. Ho subito accettato e ieri sera, ho potuto testimoniare per quasi due ore di fronte ad un giornalista e il suo fotografo. Domani, l’articolo apparirà sul giornale locale.
Non sarà un articolo lungo, ma uno che informa i lettori della trasmissione che ci sarà domani sera, dando alcuni dettagli interessanti circa i protagonisti, e i motivi che li hanno spinti a partecipare.
Sono stato anche contattato, alcuni mesi fa, quando si preparava la trasmissione, da un’associazione intercantonale che si occupa di informare il pubblico circa i movimenti religiosi ed esoterici, che mi ha chiesto se sarei disposto a offrire la mia esperienza nel rispondere alle domande di coloro che li consultano. Ho un appuntamento venerdì pomeriggio, per discutere del progetto.
Con questa trasmissione, si conclude il progetto di fuoriuscita in quattro fasi, che avevo messo a punto oltre un anno prima di essere considerato espulso, come spiego sul mio sito.
Ma non è tutto, anche se non faceva parte del mio progetto originale di uscita, sono lieto di poter partecipare alla manifestazione che avrà luogo a Roma, per informare la classe dirigente del paese, i mass-media e chi vorrà intervenire, del paradosso che consiste, la promozione da parte della Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova dell’intesa con lo Stato Italiano, che permetterebbe loro di percepire dal Governo, sempre rappresentato come strumento di Satana, la loro quota dello 0.8% dell’imposta sulle entrate del reddito italiano. E non solo. Con l’intesa, la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, pretende per se un più ampio soffio di libertà religiosa, mentre, all’interno, con l’ostracismo ad oltranza, violando i diritti fondamentali dell’essere umano, impedisce a coloro che sono al suo interno di usare della loro libertà di cambiare religione, ossia abbandonare il movimento senza rappresaglie guidate dalla dirigenza geovista con il loro insegnamento, di trattare coloro che negano la sua pretesa legittimità come dei reietti.
Ed infine, proprio ieri sera sono venuto a sapere che la televisione francese ha fatto un appello a coloro che desiderano testimoniare in merito ai problemi che sorgono quando si decide di abbandonare una setta. Sono già stato contattato questa mattina e ora sono in attesa di sapere se la mia testimonianza rientra nel quadro del programma. Ma anche se non lo fosse, ho avuto l’occasione di introdurre alcuni dirigenti dell’associazione ADFI, in Francia, con la quale ho lavorato nella preparazione del viaggio di Barbara Anderson in Europa, e insieme ai quali ho avuto la possibilità di parlare direttamente a parlamentari Francesi all’Assemblée National, nel luglio dell’anno scorso. Così, se non la mia, la testimonianza di altri fuoriusciti potrà essere usata nel programma della televisione francese.
Dunque per concludere: fuoriuscire in silenzio o segnandone l’evento? Io ho scelto!
A voi che forse ci state pensando, rifletteteci bene. Sarebbe un peccato, secondo me, uscire come un ladro!
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