… la stabilità del suo potere [parlando della Cristianità] è lungi dall’essere assicurata, è più che manifesto.
… [il] Primo Ministro … indirizzandosi al Parlamento… disse, “La grandi crisi del mondo è molto più vicina di quanto alcuni non suppongono. … Temo che la civilizzazione sia sul punto di sparire.” Inoltre aggiunse, “Mettetela come vi pare, c’è un sentimento di incertezza … le nazioni sono sconvolte, il cuore degli uomini si strugge dalla paura … Nessuno può pretendere di non aver notato queste cose. Nessuna persona che legga un quotidiano può non vedere l’aspetto inquietante del cielo politico che attualmente ci sovrasta … Un enorme conflagrazione deve certamente avvenire. Ogni governo d’Europa è agitato. Ogni … governante ha preso la sua spada per l’impugnatura, siamo alla vigilia di un orrore non comune. Siamo vicini alla fine!”
Suona familiare? Si sta parlando della recente crisi? O quella del 1962 quando l’Unione Sovietica decise di infrangere l’embargo imposto dagli USA a Cuba? Oppure si sta descrivendo la situazione esistente pochi mesi prima della Seconda Guerra Mondiale? O, forse, semplicemente l’atmosfera che regnava pochi giorni prima della “Grande Guerra”, quella che fu in seguito chiamata Prima Guerra Mondiale? .../...
In effetti, osservazioni simili si possono applicare a qualsiasi tempo di crisi avvenuto nel passato o che avverrà nel futuro. Da sempre, il genere umano ha vissuto tempi che venivano percepiti come “ultimi giorni”, quando le speranze di riacquistare una certa serenità o tranquillità nel mondo apparivano ormai solo come un'utopia.
I movimenti escatologici sono affascinati da qualsiasi piccolo o grande segno che coadiuvi le loro aspettative. La citazione riportata sopra è quella del Primo Ministro Britannico Disraeli, fatta al Parlamento Inglese il 2 luglio 1874 e l’osservazione è quella di Charles Taze Russell, il fondatore del movimento religioso dei Testimoni di Geova, nel suo libro “La battaglia di Armaghedon” edito nel 1897 e rieditato nel 1916, prima della sua morte.
Riporto qui di seguito la traduzione del testo integrale inglese, come appare a pagine 113-114 del libro “The Battle of Armagheddon” della IV Serie di “Studi sulle Scritture” del 1897:
Che il potere civile della Cristianità percepisca il giudizio avverso contro di essa, e che la stabilità del suo potere è lungi dall’essere assicurata, è più che manifesto.
Disraeli, quando era Primo Ministro d’Inghilterra, indirizzandosi al Parlamento Inglese, il 2 luglio, 1874 (proprio all’inizio della mietitura o (giorno) del giudizio), disse, “La grandi crisi del mondo è molto più vicina di quanto alcuni non suppongono. Perché la Cristianità è tanto minacciata? Temo che la civilizzazione sia sul punto di sparire.” Inoltre aggiunse, “Mettetela come vi pare, c’è un sentimento di incertezza all’estero, le nazioni sono sconvolte, il cuore degli uomini si strugge dalla paura … Nessuno può pretendere di non aver notato queste cose. Nessuna persona che legga un quotidiano può non vedere l’aspetto inquietante del cielo politico che attualmente ci sovrasta … Un enorme conflagrazione deve certamente avvenire. Ogni governo d’Europa è agitato. Ogni re e governante ha preso la sua spada per l’impugnatura, siamo alla vigilia di un orrore non comune. Siamo vicini alla fine!”
Se le cose stavano così all’inizio del giudizio, quanto più minacciosi sono i segni dei tempi oggi!
- (Testo originale inglese in fondo all’articolo.)
L’applicazione che fa Russell della citazione del Primo Ministro inglese è più che appropriata se ci si ricorda che, allora, la presenza di Cristo non doveva avvenire nel 1914, come credono oggi i Testimoni, ma solo dal 1943, ma era già avvenuta nell’autunno del 1874!
Perciò, nel 1897, data della prima pubblicazione del libro di Russell, facevano ormai 23 anni che si credeva nell’imminenza di Armaghedon.
Ogniqualvolta vi capita di leggere una pubblicazione della Watchtower, casa editrice dei Testimoni di Geova, riguardo al soggetto del “segno degli ultimi giorni”, sarebbe opportuno farci una piccola riflessione, facendone un accostamento con quanto scritto dal fondatore del movimento nel lontano 1897.
Simili citazioni si potranno trovare su questo blog sotto l’etichetta (tag) “segno ultimi giorni”.
Testo originale inglese: “The Battle of Armagheddon” 1897 – pages 113-114
That the civil powers of Christendom perceive that the judgment is going against them, and that the stability of their power is by no means assured, is very manifest. Disraeli, when Prime Minister of England, addressed the British Parliament, July 2, 1874 (just in the beginning of this harvest period or judgment (day), saying, "The great crisis of the world is nearer than some suppose. Why is Christendom so menaced? I fear civilization is about to collapse."
Again he said, "Turn whatever way we like, there is an uncomfortable feeling abroad, a distress of nations, men's hearts failing them for fear...No man can fail to mark these things. No man who ever looks at a newspaper can fail to see the stormy aspect of the political sky that at present envelops us...Some gigantic outburst must surely fall. Every cabinet in Europe is agitated. Every king and ruler has his hand on his sword hilt;...we are upon times of unusual ghastliness. We are approaching the end!"
If such was the outlook as seen in the very beginning of the judgment, how much more ominous are the signs of the times today!
1 commento:
Questa non la sapevo, ma non mi meraviglia. Quando leggo una pubblicazione di 40 o 50 anni fa trovo titoli come "Aumento esponenziale della criminalità"
"Le persone anziane ricordano che quando erano giovani nessuno rubava e si dormiva con le porte aperte"
o populistiche corbellerie simili...
In pratica l'ossatura di un argomento è precostituita (la situazione attuale è terribile e così irriformabile che entro poco tempo il mondo attuale si sfalderà) e poi ci si diverte a trovare argomenti per sostenere tali "tesi"
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