Per esempio, prendendo la recente interpretazione di un “Armaghedon di difesa" se la
condizione sine qua non del momento dell’intervento
di Dio deve coincidere con quella
dell’attacco globale di tutti “i re della terra” contro il suo popolo
(estrapolando la profezia di Ezechiele su Gog di Magog), perché la Watchtower
spende milioni di dollari in processi legali contro i governanti di questo
mondo, come per esempio i processi in Russia o come il processo che ha portato
fino alla Corte Europea dei Diritti Umani contro la Francia?
Quando poi vincono tali processi,
perché se ne rallegrano e lo proclamano in tutte le assemblee come una
vittoria, se per ogni processo che vincono, lo spettro di un attacco finale da
parte dei “re della terra” si allontana invece che avvicinarsi?
A differenza del resto dell’umanità, la venuta di Armaghedon, per i
Testimoni di Geova, è qualcosa non solo
auspicata, ma anche ardentemente desiderata, aspettata con grande speranza come
soluzione di tutti i problemi dell’umanità. Molti sinceri Testimoni, morti
ormai da decenni se non da più di un secolo, bramavano che venisse prima della
loro morte naturale, perché non volevano morire.
Perciò, appropriatamente, alcuni Testimoni si sono chiesti se era
corretto pregare per la venuta di
Armaghedon, ossia chiedere a Dio di accelerarne i tempi, come quando un Testimone
prega per i fratelli perseguitati dove l’opera è al bando, lo fa aspettandosi
non che Dio lo faccia tra cento anni, ma al più presto. Ecco come ha risposto
il Corpo Direttivo a questa domanda:
*** w70 15/7 p. 447 Domande dai lettori (2) ***
Significa tutto questo che sia sbagliato pregare per la venuta di Armaghedon? Ebbene, è sbagliato pregare per la venuta del regno di Dio? No, e Matteo 5:44 non contraddice ciò per cui Gesù disse ai suoi discepoli di pregare: “Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. (Matt. 6:10) Che cosa significa questo? Include il combattimento della “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”, che avrà come risultato la distruzione dei regni umani, così che si possa compiere la volontà di Dio sulla terra come in cielo. — Riv. 16:14-16; Dan. 2:44.
Significa tutto questo che sia sbagliato pregare per la venuta di Armaghedon? Ebbene, è sbagliato pregare per la venuta del regno di Dio? No, e Matteo 5:44 non contraddice ciò per cui Gesù disse ai suoi discepoli di pregare: “Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. (Matt. 6:10) Che cosa significa questo? Include il combattimento della “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”, che avrà come risultato la distruzione dei regni umani, così che si possa compiere la volontà di Dio sulla terra come in cielo. — Riv. 16:14-16; Dan. 2:44.
Dunque, non solo è legittimo ma anche auspicabile pregare per un imminente
venuta di Armaghedon, come si prega per un imminente venuta del Regno di Dio.
Ma cosa deve fare una persona quando rivolge a Dio una preghiera?
Ecco come risponde il Corpo Direttivo:
*** w87 15/10 p. 14 par. 17 Mettete
le cose a posto fra voi e Dio
***
. Riguardo alla preghiera ci si potrebbe
chiedere: ‘… Faccio tutto il possibile per agire in modo coerente con le mie
preghiere?’ … Sforzandovi in armonia con
le vostre preghiere dimostrerete di desiderare sinceramente che Dio le ascolti.
Allora, per
ritornare all’imminente venuta dell’Armaghedon di difesa di cui parla la
rivista Torre di Guardia del 1° febbraio 2012: “Armaghedon: Cos’è?
Quando verrà?", per essere coerenti, se i Testimoni di Geova credono veramente
che i “re della terra” devono attaccarli in uno scontro finale per far scattare
la replica di Dio con la sua grande guerra di Armaghedon, se pregano ardentemente
per questo evento come pregano per la venuta del Regno di Dio, perché
continuano, in maniera sfacciatamente incoerente a intentare processi contro
gli Stati, se poi ogni volta vincono, vincono per favore e intervento divino?
Se continuano con queste incoerenze st’ Armaghedon non verrà mai!
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3 commenti:
In risposta alla tua domanda sulle contraddizioni della WTTBS, ti dirò che loro in questo caso citano l'apostolo Paolo,il quale si appellava a Cesare ogni volta che riteneva necessario dover difendere e stabilire legalmente il diritto di predicare liberamente l'Evangelo. La differenza tra Paolo e loro,è che Paolo,una volta ottenuta la vittoria non chiedeva condanne e risarcimento danni,loro,invece lo fanno sempre. A questo punto mi chiedo come si comporterebbero se venissero ingiustamente rinchiusi nei campi di concentramento? Siccome molti di loro non sono capaci di sopportare nemmeno i piccoli torti figuriamoci i grandi.....Michele
I testimoni di Geova HANNO VISSUTO il dramma dei campi di concentramento e lo hanno SUPERATO con lealtà ed integrità tenendo salda la loro fede in Dio!
Personalmente ho subito,vissuto e superato 1 anno in carcere come OBIETTORE DI COSCIENZA quando il servizio militare in Italia era ancora obbligatorio.
Tutti i giorni mi capita di subire "piccoli torti",come tutti ,del resto, ma, grazie alla mia fede riesco quasi sempre a porgere l'altra guancia!
Altra cosa sono i casi di ingiustizia o di negazione dei diritti umani...
Commento su quanto scritto da Riccardo Grazioli:
Tutta la nostra considerazione e rispetto va a tutti coloro che hanno vissuto il dramma dei campi di concentramento di cui i Testimoni di Geova sono una piccola parte. A differenza di altri, però, le sofferenze dei Testimoni di Geova sotto la dittatura nazista avrebbero potuto essere evitate se l’allora loro presidente, J.F. Rutherford, non avesse preso posizioni contradittorie nei confronti del potere nazionalsocialista tedesco. Basta ricercare il soggetto sulla rete e informarsi sulla realtà dei fatti o ascoltare l’intervista concessa al dottor Aveta sul soggetto e che ritroverete qui: http://www.testimoni-di-geova.info/spip.php?article102
In quanto al carcere subito dai Testimoni di Geova che si opponevano alla leva militare, è bene ricordare che se sono stati condannati non è tanto per il fatto che il servizio militare era obbligatorio quanto al fatto che, allora, la Watchtower puniva con la dissociazione chi accettava, per motivi di coscienza, il servizio sostitutivo civile, opzione entrata nella scelta accettabile da parte del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova, dopo aver fatto soffrire per decenni migliaia di Testimoni nel mondo intero, obbligandoli a subire il carcere come condanna per la renitenza alla leva, invece di accettare il servizio civile sostitutivo, allora considerato dalla dirigenza come “compromesso con il mondo”, posizione infine abbandonata dopo quasi 15 anni di discussione nella dirigenza del movimento, come rivelato da R. Franz, ex membro del Corpo Direttivo nel suo libro “Crisi di coscienza”.
È facile cadere nel vittimismo e incolpare il mondo di tutte le prove o sofferenze subite, invece di guardare alla realtà delle cose e rendersi conto che molte delle prove sono dovute alle posizioni fondamentaliste del Corpo Direttivo del movimento.
Purtroppo, il semplice Testimone di Geova è tenuto nell’ignoranza in merito a questi fatti e si fa leva su di esso mettendo in risalto solo gli aspetti che permettono al Corpo Direttivo del movimento di porsi in vittima del mondo, volendo così dimostrare la genuinità del loro movimento attribuendo la situazione al fatto che sono gli unici veri cristiani.
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