I Testimoni di Geova, non appena sono oggetto di attacchi violenti da parte delle autorità, come per esempio in alcuni paesi del Est, da parte di associazioni contro le sette o, semplicemente da coloro che li accusano con o senza alcuna ragione, si inalberano e gridano su tutti i tetti la loro indignazione e, quando riescono a trovare le basi legali, perfino a denunciare chi li oltraggia o diffama.
Troviamo un ennesimo esempio nell’Annuario del 2012 a pagina 28, 29, che dice:
Armenia: menzogne sui Testimoni.
I media hanno lanciato una feroce campagna diffamatoria contro i testimoni di Geova, partendo dalle voci che spacciavano per Testimone un ragazzo di Sevan che aveva ucciso i genitori. Immediatamente è stata consegnata ai media una smentita. Ciò nonostante la campagna è andata avanti e in televisione è stato trasmesso un servizio in cui si sosteneva ancora che il giovane era testimone di Geova. Si parlava dei testimoni di Geova in tono offensivo e irrispettoso e nel corso del programma è stata mandata in onda questa soprascritta: “Carnefici fragili e crudeli al servizio di Geova”. Il pubblico veniva persino incoraggiato a usare la forza contro i Testimoni che andavano a far loro visita. Di conseguenza nel paese il sentimento di ostilità nei confronti dei testimoni di Geova è cresciuto notevolmente. È stata sporta denuncia contro l’emittente televisiva con la richiesta che rettificasse le dichiarazioni fatte, presentasse ufficialmente le proprie scuse e risarcisse i danni causati dal vilipendio del nostro nome e della nostra reputazione. Quando quest’Annuario è andato in stampa l’emittente non aveva ancora ritrattato le proprie dichiarazioni, anche se si stava cercando di definire la questione in modo amichevole.
Meritano i Testimoni di essere trattati in questo modo offensivo e irrispettoso?