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Esso contiene una raccolta di notizie, analisi e riflessioni sul movimento religioso dei Testimoni di Geova.

giovedì 8 settembre 2011

Edificare città: condannato da Geova?

Sto leggendo un articolo sul periodico FOCUS di giugno 2011 tal tema “La forza delle città”.

Non l’ho ancora terminato. L’articolo tratta dei per e dei contro il concetto di “città”.
Malgrado gli aspetti negativi elencati, non c’è dubbio che senza le “città”, molta della nostra cultura, arte e tecnologia non avrebbe avuto luogo.
Ripensando agli insegnamenti dei Testimoni, ricordo che quando ero ragazzo, fui marcato dalla posizione della Watchtower in merito all’esistenza delle città, la cui costruzione andava contro il comando divino. Per me, Nimrod era il primo trasgressore dopo il diluvio in merito a questo soggetto.

Sono andato a cercare sul CD-ROM della WT che, in italiano, contiene solo le pubblicazione dal 1970 in poi (sul CD-ROM in lingua inglese abbiamo il vantaggio di poter andare indietro nel tempo fino al 1950 per la rivista La Torre di Guardia), per scovare l’informazione che avevo impressa nella mia memoria, ma che data di … circa 50 anni fa!


Ho trovato un sol riferimento, mai smentito in seguito, che riporto qui di seguito:
“In quel tempo ‘tutta la terra aveva una sola lingua e un solo insieme di parole’. (Genesi 11:1) Allora era in vita Nimrod, un “potente cacciatore in opposizione a Geova”. (Genesi 10:8, 9) L’invisibile arcinemico del genere umano, Satana il Diavolo, si servì specialmente di Nimrod per istituire la parte terrena della sua organizzazione. Nimrod voleva farsi un nome, e tale atteggiamento arrogante si diffuse fra i suoi seguaci, che si impegnarono in uno speciale progetto di costruzione nel paese di Sinar. Secondo Genesi, capitolo 11, versetto 4, essi dissero: “Suvvia! Edifichiamoci una città e anche una torre con la sua cima nei cieli, e facciamoci un nome celebre, affinché non siamo dispersi su tutta la superficie della terra”. Quell’impresa in contrasto con il comando divino di ‘empire la terra’ ebbe termine quando Geova confuse la lingua dei ribelli. “Pertanto”, dice la Bibbia, “Geova li disperse di là per tutta la superficie della terra, e un po’ alla volta smisero di edificare la città”. (Genesi 9:1; 11:2-9) Quella città fu chiamata Babele, o Babilonia (che significa “confusione”), “perché là Geova aveva confuso la lingua di tutta la terra”.” – TdG 1-5-1991 pagina 11
Stranamente, a quel tempo, non riflettevo sulle incoerenze della WT.
Come mai, quando era Nimrod ad edificare città, era “in contrasto con il comando divino di empire la terra”, mentre se erano gli Israeliti a costruire città nella Terra Promessa, era loro permesso e perfino previsto di farlo?


Infatti, un breve esame sul CD-ROM rivela subito che, non solo gli ebrei edificarono decine e decine di città nella loro conquista della terra promessa, ma perfino la legge che Dio diede loro tramite Mosè, quaranta anni prima della conquista, mentre vivevano ancora in tende nel deserto del Sinai, prevedeva l’edificazione di città e dava agli israeliti specifiche leggi in merito? – vedi Numeri 32:34-38; Giudici 21:23; Levitico 25:28-32

 È grazie all’esistenza delle città e della classe abbiente che vi abitava, che la maggior parte delle nostre opere d’arte, in particolari, cattedrali, basiliche, statue, quadri e via dicendo, sono state realizzate da artisti di nomina internazionale e i loro mecenati.

Se ciascuno abitasse in campagna, a chilometri di distanza del suo vicino, come viene dipinto il “paradiso” terrestre nelle pubblicazioni della WT, non si sarebbe sviluppata nessuna cultura, arte o tecnologia come oggi la conosciamo.

 Purtroppo, la WT ci mostra sempre un sol lato della medaglia e quando lo fa, evita di menzionare chiari esempi del contrario di quanto insegnano nelle pubblicazioni, proprio come il soggetto dell’edificazione di città trattato qui sopra lo mostra.

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